Posta sulla serra salentina, in un punto panoramico, la chiesa della Madonna della Campana sorse come ex voto di un marinaio al quale, secondo la tradizione, la Madonna salvò la vita.

Posta sulla serra salentina, in un punto panoramico, la chiesa della Madonna della Campana sorse come ex voto di un marinaio al quale, secondo la tradizione, la Madonna salvò la vita. Le origini sono incerte ma il nucleo originale potrebbe essere medievale: vi è infatti una notizia nei registri della cancelleria angioina del 1308 che parla di una chiesa intitolata “S. Maria de Casarano” che potrebbe riferirsi proprio a questo edificio di culto.

Nel 1639 fu ricostruita su impulso del feudatario Matteo D’Aquino. La facciata appare slanciata e sobria, caratterizzata dalla presenza di un semplice portale ed una finestra; l’interno è a navata unica, con un arco trionfale a separare il presbiterio dal resto della navata. L’altare maggiore reca la data 1692, ma è attribuito al copertinese Giovanni Donato Chiarello e realizzato nel 1656, quando l’artista era altresì impegnato nella chiesa Matrice di Casarano; l’altare incastona, all’interno di un’icona radiata, l’affresco su pietra della Madonna con Bambino, monolite che ha a che fare con un altro miracolo, ovvero il rinvenimento della sacra effige all’interno di un’antica masseria.

Sul muro di fondo, in alto, è affrescata una Trinità con la Vergine Maria, S. Giovanni Battista e una schiera di santi e fedeli, opera firmata “frate Honofrio 1679”. L’altare posto a sinistra di quello maggiore custodisce la tela di S. Antonio da Padova, attribuita di recente dallo studioso Stefano Tanisi a frate Angelo da Copertino (1600); tale attribuzione conferma, ancora una volta, che le maestranze impegnate in quegli anni nella Chiesa Madre di Casarano ebbero modo di eseguire opere anche in questo cantiere.
Di fronte all’altare di S. Antonio è ubicato quello del Crocefisso del quale rimane solo la mensa sovrastata da un affresco trompe – l’oeil. Qui le uniche cromie sono riservate al riquadro centrale dove compaiono il Crocefisso, San Giovanni Evangelista, la Vergine e due figure di santi, S. Nicola e S. Vito (fine del 1600); tutto il resto è monocromo, così come gli ornamenti sui lati. Infine, in prossimità dell’ingresso sono presenti l’altare con la tela di S. Biagio (1903) e l’altare con tela della Vergine Desolata (inizi ‘900).
Gli abitanti di Casarano erano soliti percorrere una scalinata monumentale, ancora oggi esistente, scandita dalle diverse edicole raffiguranti le stazioni della Via Crucis.